Durante il periodo bizantino, caratterizzato da una grande insicurezza per le continue scorrerie dei Saraceni durate quasi 2 secoli, dal 652 all’827, si iniziò a fare un immenso lavoro di fortificazioni, cioè strutture arroccate su rupi di difficile accesso e dalle quali era possibile dominare il territorio circostante. E’ questo il caso dell’Arba e di Pizzo Monaco, due siti importanti su cui sorgerà la baronia di Baida.
L’Arba è uno sperone roccioso, alto 50 metri, accessibile solo da un lato: il nome si riferisce ad una cavità di origine carsica. Sono presenti resti di un antico castello costruito intorno all’anno 1000, resti di una cisterna e granai.
Pizzo Monaco, oggi nel territorio di Custonaci, si staglia sopra la località Visicari, si tratta di un granaio fortificato del periodo arabo ed in questa località vi si trovano i resti di torri di vedette circolari in pietra.
Con l’arrivo degli Arabi questi siti furono abbandonati, per avere poi una ri-occupazione durante il periodo normanno e soprattutto svevo. Qui, infatti, si formò un emirato ribelle con a capo Mohammed Ibn Abbad, che fu definitivamente sconfitto dai soldati di Federico II, che decretò il trasferimento forzato dei superstiti o lo sterminio.
Ed è sempre di questo periodo la costruzione di una postazione fortificata su Pizzo dello Stagnone o Pizzo di Maria la Bedda sopra il Belvedere, che domina sia il mare che il territorio interno.
Vi si trovano due ambienti,di cui uno è una cisterna, costruiti con blocchi di pietra ben squadrati. Il nomignolo Maria la Bedda o Marabedda deriva dalla forma dialettale di Mohammed Ibn Abbad, eroe della resistenza araba contro Federico II di Svevia.
Del Castello di Baida oggi rimangono davvero pochi ruderi. Si trova a circa 12 km da Castellammare del Golfo e domina l’intera frazione di Balata di Baida.
In questo territorio sono stati ritrovati vari insediamenti fortificati risalenti al periodo del medioevo, la cui fine molto probabilmente è legata alla guerra antimusulmana di Federico II di Savoia.
Così come lo vedete, il castello ha in realtà una doppia faccia, perchè la sua vera toponomastica doveva essere di origine araba (al bayda= la bianca) e risale all’XI-XII secolo e sono in realtà i resti ai margini delle Rocche Bianche, mentre il nuovo insediamento è spostato un po’ più a valle quasi a voler prendere le distanze da quella precedente. Il castello infatti, così come lo conosciamo adesso è stato influenzato dalle costruzioni di Federico II, lo si evince dalla pianta regolare, dalla torre ottagonale, purtroppo, anche in questo caso il pessimo stato di conservazione è aggravato dalla trasformazione, di parte di esse, in abitazione privata, in magazzini o in stalla.
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