Il Baglio di Scopello è probabilmente quello più conosciuto e famoso.
Il borgo marinaro sorge sul sito dell’antica Cetaria, così chiamata per l’abbondanza di tonni. Con i recenti ritrovamenti e nuovi studi, si è sempre più convinti che Cetaria abbia avuto una grande importanza dal punto di vista economico e commerciale in epoca classica. Si traggono notizie da Cicerone e dal Plinio il Vecchio, anche se l’antica Cetaria non corrisponde esattamente all’odierno borgo di Scopello, ma ad un sito più vicino alla costa.
Il nome Scopello – Scoupellos – deriva dal latino Scopulus e dall’arabo “iscubul iactus” (scoglio alto) riferendosi chiaramente ai suoi faraglioni che dominano la sua baia.
Il borgo ha visto diversi insediamenti, da quello arabo-normanno, fino ad arrivare ai Borboni: Federico II infatti amava trascorrere il suo tempo libero proprio a Scopello e frequentava, come testimoniano le cronache del tempo, la gente del posto con la quale si intratteneva a giocare a carte.
Oggi il borgo mantiene uno spazio centrale dominato dal baglio, così ampio perchè doveva servire per depositare le carrozze, ospitare il bestiame, a suo interno inoltre si trova ancora un vecchio frantoio ed un luogo adatto per il deposito del vino e dell’olio. La parte esterna del baglio comprende la piazzetta con l’abbeveratoio, una piccola fontana e la chiesetta.
Il feudo di Scopello nel 1097 era stato ceduto dal conte Ruggero in un primo tempo al notaio Giovanni, che doveva verificare gli elenchi delle nuove terre, ed in seguito al monastero di S. Maria di Boico. Nel 1220 inizia la divisione tra il feudo agricolo e la Tonnara. Con l’arrivo degli Svevi,viene concesso a degli immigrati lombardi, capitanati da Oddo da Camerana, per fondare una colonia. Ma per i violenti conflitti con gli Arabi, che abitavano nella vicina Visicari e per le incursioni dei pirati sulla costa, i Lombardi chiedono all’imperatore di avere in concessione un’altra terra, per cui il feudo di Scopello ritorna a Federico II, che nel 1241 lo assegna al demanio di Monte San Giuliano (Erice) – come anche Baida e la zona di Inici -.
Con gli Aragonesi, il feudo sarà assegnato al Ciantro della Cappella Palatina di Palermo e poi dato in enfiteusi al conte Giovan Battista Coralto fino ad arrivare in successione a Placido Fardella, principe di Paceco ed ai suoi eredi. Con la famiglia Fardella diventa feudo baronale fino al 1802, quando il re Ferdinando di Borbone III di Sicilia dispone che diventi Regio Demanio su richiesta del proprietario Antonio Fardella, in quanto ormai improduttivo. Il re borbone ne farà una riserva naturale e sarà chiamato Real sito di Scopello.
L’arrivo dei Savoia sconvolge nuovamente l’identità del sito, che viene acquistato dalla Società Anonima per la vendita dei beni del Regno d’Italia e venduto a 5 civili.
Oggi il baglio è un piccolo borgo da visitare con attenzione e con calma.
Il mio consiglio da local? Visitate Scopello nei periodi tra marzo e maggio e tra settembre e novembre, perchè sono i periodi più belli per riuscire a godervi di un posto incantevole, in cui trova il giusto equilibrio mare e montagna.
Un posto in cui il panorama ed il buon cibo vi trasporteranno in una dimensione di pace, ma al tempo stesso di grande emozione. Non perdete l’occasione di immortalare il meraviglioso tramonto dal baglio di Scopello, quando i raggi del sole colpiscono dritti i faraglioni …ecco…quello sarà sicuramente il momento più bello che vi rapirà.
Ah dimenticavo…da assaggiare il tipico “Pane cunzatu”
Se invece amate una vita più dinamica, allora venite a visitare il baglio in estate quando questo posto si trasformerà in un folcloristico vivace borgo turistico.
Ma di sicuro Scopello, con il suo alone di mistero alimentato anche da leggende e dai racconti degli anziani del paese, un’atmosfera accattivante, coinvolgente, come l’ospitalità e la disponibilità degli Scopellesi, la nostra cucina tradizionale a base del pescato del giorno, le specialità gastronomiche della vita agricola vi renderanno il soggiorno a Scopello indimenticabile, in cui natura e cultura gareggeranno splendidamente.
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