La riserva naturale orientata dello Zingaro è stata la prima riserva naturale istituita in Sicilia nel 1981 e comprende una porzione di costa che va dal territorio di Castellammare del Golfo sino a San Vito Lo Capo.
Raccontare cos’è la Riserva, ve lo assicuro non è affatto facile, perchè rischio di dimenticare qualcosa, tanto è ricca di bellezze da vedere, a cominciare dalle sue baie e dal suo mare. Ma raccontarvi la Riserva solo soffermadomi alle sue calette non le farai onore, perché la Riserva dello Zingaro è molto di più.
La riserva offre ai visitatori uno spettacolo fatto di montagne imponenti, profonde rientranze, ampie vallate sul mare: ha una ricca vegetazione costituita soprattutto dalla “Palma Nana”, ma non solo, all’interno della Riserva ci sono diverse specie di orchidee, tanto che una volta l’anno nel periodo tra marzo e maggio c’è il percorso del sentiero delle orchidee che consente di vedere tutte e 27 specie sparse per la riserva.
La riserva si visita solo a piedi, per non disturbare le varie specie di uccelli che vi nidificano come l’Aquila del Bonelli, il nibbio, il gheppio, ma è possibile vedere anche poiane, barbaggianni, l’allocco, la civetta. Ma è nel periodo tra la primavera e l’autunno che è possibile imbattersi in comunità di stenelle, incontrare capodogli.
Sono però i fondali che offrono ai sub una vista mozzafiato: le colonie di astroides illuminano le pareti e gli anfratti più bui. I fondali ricchi di vita, le acque trasparenti regalano le emozioni più forti.
All’interno della Riserva è possibile visitare il Borgo Cusenza, un piccolo borgo di case abbandonate, anticamente abitato da pastori e contadini; a ridosso della costa troviamo la Grotta dell’Uzzo, nella quale è possibile trovare tracce di una civiltà preistorica risalente al Mesolitico, più di 8 mila anni fa. All’interno della grotta sono state ritrovate selci del paleolitico e delle sepolture con 12 scheletri. Gli scavi risalgono agli anni ‘70 del novecento.
Proprio di fronte la grotta c’è il Museo della Civiltà Contadina, dove è riprodotto il ciclo completo del grano, e poco più avanti il Museo delle Attività Marinare, Il museo della Manna ed il Museo dell’Intreccio, ovvero il Museo Naturalistico ed il Centro di Educazione Ambientale.
E’ possibile visitare la riserva con tre percorsi, che consentono di viverla fino in fondo: il primo percorso che è quello più battuto dai turisti e si snoda lungo le coste della riserva per circa 7 km; il secondo percorso detto di “Mezza Costa” è il più panoramico ed ha un tragitto di circa 8,5 km ed infine l’ultimo percorso detto “Sentiero Alto” è il più impegnativo e si snoda all’interno di quasi tutta la riserva ed è lungo circa 17,5 km.
La Riserva dello Zingaro incanta per la sua bellezza selvaggia, per i suoi colori intensi in ogni stagione, per le sue bianche calette incastonate in un mare turchese e limpido.
Il mio consiglio da local è: quando arrivate godetevi la natura, spegnete il cellulare, tanto non vi servirà, ci sono zone in cui non c’è alcuna ricezione, quindi tanto vale che lo spegniate e fate in modo di arrivare fin dal mattino così riuscirete a godere ed a catturare fotograficamente alcune delle più belle immagini che la natura vi potrà offrire.
Credits: Video Realizzato dagli amici dello Studio Toi
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